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Carello Carello

Editori dal 1972

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SABBIA

La terza raccolta dell’autrice si sofferma sulla vita quotidiana, nel suo dipanarsi tra persone e luoghi a lei cari, in particolar modo Ostia, amatissimo quartiere romano di nascita e di vita, protagonista o scenografia di molte liriche. Le emozioni suscitate da un incontro o da un sostare si tramutano in versi talvolta leggeri e volatili, altre volte sofferti, ma sempre ancorati a sensazioni irrinunciabili, indimenticabili; proprio come la sabbia, che in superficie vola via ma in profondità è l’elemento di unione tra l’acqua del mare, la terra, il fuoco del Sole e l’aria.
L’ebbrezza della sua poetica non scade mai in un inno a Bacco ma piuttosto si sviluppa, delicata e apollinea, fino a conquistare gli splendori della dimensione interiore.
I trenta componimenti di Sabbia sono stati scritti nella maggior parte a settembre e ottobre del 2021, nel susseguirsi di due stagioni. Prendono per mano il lettore accompagnandolo tra spiaggia e pineta, tra pioggia e sole, tra commozione e dolore, in un immancabile viaggio dell’anima, a tratti travagliato, che consente di salire verso il cielo, avvicinando alla sua intatta purezza.
(Dall’Introduzione)

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POEMETTO PROIBITO

Un filo sottile connette l’apertura del volume l’Adolescenza segreta e il finale, Poemetto proibito, che dà titolo a tutto il testo. La poesia, la parola poetica, si pone in evidenza già in questi rapporti, in questi rimandi, come un elemento che cela richiami non solo rievocativi, ma profondi del nostro essere: la parola poetica allude a ciò che è rimasto inespresso nel corso dell’esistenza, a quelle forme e figure che la comunicazione quotidiana impedisce che prendano corpo. (Stefano Benassi)

La splendida prefazione del Prof. Stefano Benassi nella prima edizione del Poemetto proibito traccia già la struttura e la direzione della parola poetica di Marco Lodi. Cioè verso quel varco aperto dai richiami e dai rimandi continui “a ciò che è rimasto inespresso nel corso dell’esistenza”. Nel caso del testo di Marco il riferimento principale è il periodo dell’adolescenza, cioè quel passaggio/ponte tra l’infanzia e l’età adulta. (Mario Boetti)

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NASCONO NUOVE EMOZIONI AMMIRANDO LA LUNA SOPRA CAVEDAGO

“Sono Massimo Zeni, di Cavedago, un piccolo paese trentino di cinquecento anime.
A scuola avevo una buona fantasia e la si notava nei classici temi di italiano, dove ottenevo dei bei voti. Mi appassionavano i poeti dell’800 e, precisamente, i poeti maledetti.
Da questa curiosità nacque dentro di me la voglia di provare a scrivere, aiutato, in quel periodo, dalle prime canzoni di Vasco Rossi, il mio mito.
Da allora ho pubblicato vari libri, alcuni tradotti in altre lingue, ottenendo risultati e soddisfazioni.
Spero che chi leggerà le mie opere possa provare qualche emozione e trarne la propria morale”.

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PRIMA CHE IO VADA A DORMIRE

Maurizio Zanon è un poeta che già da anni si sta creando un affezionato pubblico di lettori e che ha pubblicato diverse raccolte poetiche. In molte poesie sembra voler trasmettere il desiderio di andare, di viaggiare per giungere a quell’età che prelude alla conclusione di tutto, quindi possono quasi essere considerati versi che inducono alla meditazione filosofica. Mi è molto piaciuta la similitudine nella quale invece di paragonarci, come dicono i testi sacri, alla cenere, ci paragona all’acqua. Il filo conduttore di queste poesie è il tempo che, associato alla notte o alla nebbia, diventa colui che occulta tutto: le cose, i sentimenti, la vita stessa. (Giorgia Pollastri, Gruppo Poesia Comunità di Mestre)

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MIRIAM DI NAZARETH

Perché un mese con Maria? E perché no? Sarei tentato di lasciare questo interrogativo come unica risposta alla domanda.
Durante il primo lockdown siamo stati costretti a vivere il mese di maggio attraverso catechesi on-line. Quell’esperienza mi ha sollecitato a riaprire i cassetti della memoria per ripescare alcune riflessioni, proposte ai giovani della Diocesi quando ero incaricato per la Pastorale Giovanile, per realizzare un itinerario che potesse adattarsi a ogni fascia di età e facilmente condivisibile in Rete. Oggi, raccolte e sistemate, diventano un sussidio da condividere e promuovere tra giovani e adulti.
La pratica del mese di maggio è ancora molto diffusa, anche tra i giovani; spesso, però, prevalgono forme devozionali (novene, fioretti…) e c’è poca consapevolezza di quanto, invece, pregare Maria significhi percorrere una via più breve per arrivare a Gesù.
Ecco allora riproposto un sussidio semplice, che non ha pretese di approfondimento biblico-teologico, né ha l’obiettivo di trovare spiegazioni alle grandi questioni mariane. È solo un piccolo aiuto per conoscere un po’ meglio Maria e avere dei riferimenti in più per un cammino di consacrazione a Lei da poter utilizzare in qualsiasi momento, non solo durante il mese di maggio.

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L’UOMO TRA CIELO E TERRA

Dio agisce e può agire nell’universo intero perché in tutta la creazione è presente la sua forza. Dai quattro elementi – acqua, aria, fuoco e terra – agli animali, ai luoghi geografici, alle immense distese del cosmo, tutto è informato e vitalizzato dallo Spirito divino che pervade l’universo.
Infatti, l’uomo e l’universo sono così indissolubilmente legati che lo stato di salute o di malattia dell’uno si ripercuote sull’altro. L’interdipendenza, appunto, rende il cosmo un’unità e, pertanto, la causa dei disagi dell’uomo è dovuta alla perdita di tale connessione con l’ambiente che lo circonda.
Con questo stesso spirito Ildegarda di Bingen si dedica alle ricerche in campo medico e terapeutico, convinta che le malattie, fisiche o psichiche, da cui l’umanità spesso è afflitta, siano la conseguenza visibile di una rottura di quel legame meraviglioso, che trasmette la sua carica vitale e tiene unite insieme tutte le cose esistenti.
Come tutta la creazione è un inno di lode al Signore, così tutta la nostra creazione interiore, cieli, terra, animali, pietre, minerali, piante e angeli, devono benedire il Creatore, perché tutto è stato fatto con ordine e sapienza e tutto sarà salvato, quando, nella nostra anima, si sarà realizzata la perfetta armonia, il perfetto ordine, secondo il volere del Padre.

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SOTTO FRASCHE E CESPUGLI

È un’opera di poesia narrante. Il teatro ha questo di proprio: la parola è recitata, è detta nei vari modi dei personaggi in scena. Chi legge o ascolta deve entrare nello sviluppo della narrazione e nella forza delle parole, arricchite dagli argomenti che interpellano e provocano la riflessione personale. Al lettore è chiesto di essere sveglio e attivo, com’è d’obbligo per chi voglia calcare la scena ed entrare nell’animo di chi interpreta.
Il dramma è ricco di simboli. Tutto è in chiave poetica, comprese le note che inquadrano personaggi e situazioni.

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QUASI UN RACCONTO

Antonio Nania QUASI UN RACCONTO Il Paese dei tanti peccati vissuto da un catanzarese   […] Concluderai, alla fine – nel constatare che

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IL TORMENTO E L’ESTASI

Benito Barbieri IL TORMENTO E L’ESTASI Poesie Artista eclettico e completo, Benito Raimondo Barbieri lo conosciamo sensibile come un poeta e attento artefice

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A SCUOLA DI EMOZIONI

Sara Masella
A SCUOLA DI EMOZIONI Con il Maestro Gesù… e la partecipazione straordinaria del palloncino Spillo

Percorso di alfabetizzazione emotiva per bambini dai 4 ai 6 anni

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