Quando mi è stato domandato di scrivere una breve premessa a questo libro di poesie, ho accettato con vivo piacere. Avevo già letto precedentemente le liriche e avevo espresso un parere molto favorevole alla pubblicazione, non solo perché erano letterariamente belle, ma in quanto ne avevo colto una grande profondità, unita ad armonia e fluttuazione di sentimenti profondi. Delibando queste liriche, ci si affaccia ad un abisso: la voragine dell’amore, di un amore mai sazio, mai sublimato, mai in realtà completamente corrisposto – se non in poche liriche – ma sempre, comunque, malinconiche, con un filo sottile di amarezza che le pervade tutte. Ed è per questo che sono belle: armonia, poetica ben scritta e profonda. Declamandole ad alta voce, ci si sente trasportare in una visione ideale del sentimento, che in realtà si abbandona al dato definitivo della fine: Eros/Thanatos, amare e morire, morire per l’altro, morire d’amore, morire per il dolore di un amore non corrisposto. Musica, quindi, note squillanti, note basse, note gravi: come i sentimenti liquescenti che vengono agitati. Leggendo attentamente queste liriche, mi sembra di cogliere una libellula che vola, che freme, che si muove da fiore a fiore (da amore ad amore) senza fermarsi mai, con le elitre che vibrano febbrili in cerca del suo nutrimento (l’amore), che la libellula ritroverà, e che invece la nostra poetessa fatica a ritrovare. (Marco Lodi)
Formato cm 14,8 x 21
Pagine 96
ISBN 979-12-80654-20-5
€ 12,00