PRESENTAZIONE “MIRIAM DI NAZARETH”
Vi aspettiamo il 29 aprile Chiesa di San Potito Martire Cervinara (Avellino) Ore 18.00 per la presentazione di MIRIAM DI NAZARETH da Gerusalemme
Vi aspettiamo il 29 aprile Chiesa di San Potito Martire Cervinara (Avellino) Ore 18.00 per la presentazione di MIRIAM DI NAZARETH da Gerusalemme
Perché un mese con Maria? E perché no? Sarei tentato di lasciare questo interrogativo come unica risposta alla domanda.
Durante il primo lockdown siamo stati costretti a vivere il mese di maggio attraverso catechesi on-line. Quell’esperienza mi ha sollecitato a riaprire i cassetti della memoria per ripescare alcune riflessioni, proposte ai giovani della Diocesi quando ero incaricato per la Pastorale Giovanile, per realizzare un itinerario che potesse adattarsi a ogni fascia di età e facilmente condivisibile in Rete. Oggi, raccolte e sistemate, diventano un sussidio da condividere e promuovere tra giovani e adulti.
La pratica del mese di maggio è ancora molto diffusa, anche tra i giovani; spesso, però, prevalgono forme devozionali (novene, fioretti…) e c’è poca consapevolezza di quanto, invece, pregare Maria significhi percorrere una via più breve per arrivare a Gesù.
Ecco allora riproposto un sussidio semplice, che non ha pretese di approfondimento biblico-teologico, né ha l’obiettivo di trovare spiegazioni alle grandi questioni mariane. È solo un piccolo aiuto per conoscere un po’ meglio Maria e avere dei riferimenti in più per un cammino di consacrazione a Lei da poter utilizzare in qualsiasi momento, non solo durante il mese di maggio.
Dio agisce e può agire nell’universo intero perché in tutta la creazione è presente la sua forza. Dai quattro elementi – acqua, aria, fuoco e terra – agli animali, ai luoghi geografici, alle immense distese del cosmo, tutto è informato e vitalizzato dallo Spirito divino che pervade l’universo.
Infatti, l’uomo e l’universo sono così indissolubilmente legati che lo stato di salute o di malattia dell’uno si ripercuote sull’altro. L’interdipendenza, appunto, rende il cosmo un’unità e, pertanto, la causa dei disagi dell’uomo è dovuta alla perdita di tale connessione con l’ambiente che lo circonda.
Con questo stesso spirito Ildegarda di Bingen si dedica alle ricerche in campo medico e terapeutico, convinta che le malattie, fisiche o psichiche, da cui l’umanità spesso è afflitta, siano la conseguenza visibile di una rottura di quel legame meraviglioso, che trasmette la sua carica vitale e tiene unite insieme tutte le cose esistenti.
Come tutta la creazione è un inno di lode al Signore, così tutta la nostra creazione interiore, cieli, terra, animali, pietre, minerali, piante e angeli, devono benedire il Creatore, perché tutto è stato fatto con ordine e sapienza e tutto sarà salvato, quando, nella nostra anima, si sarà realizzata la perfetta armonia, il perfetto ordine, secondo il volere del Padre.
È un’opera di poesia narrante. Il teatro ha questo di proprio: la parola è recitata, è detta nei vari modi dei personaggi in scena. Chi legge o ascolta deve entrare nello sviluppo della narrazione e nella forza delle parole, arricchite dagli argomenti che interpellano e provocano la riflessione personale. Al lettore è chiesto di essere sveglio e attivo, com’è d’obbligo per chi voglia calcare la scena ed entrare nell’animo di chi interpreta.
Il dramma è ricco di simboli. Tutto è in chiave poetica, comprese le note che inquadrano personaggi e situazioni.